domenica 17 novembre 2013

L' ASSORBIMENTO CUTANEO



ASSORBIMENTO CUTANEO
Per assorbimento cutaneo si intende il passaggio di una sostanza attraverso le differenti strutture dermiche fino a giungere ai capillari. Questo concetto è stato per molto tempo oggetto di discussione, si negava infatti la possiilita che la cute potesse essere in qualche modo attraversata, poiché si considerava unicamente il suo ruolo protettivo.
Ma nel 1947 viene pubblicato in Francia uno dei primi documenti sull'assorbimento cutaneo, che dimostrava i meccanismi e le condizioni con cui tale assorbimento può avere luogo, sfatando definitivamente tutti i dubbi al riguardo.
Tali ricerche tuttavia se ne avvale il campo farmaceutico, dove sempre più ricorrente diventa la somministrazione di farmaci per via transcutanea (es. ceroti transdermici) che si immettono direttamente nel circolo ematico svolgendo la loro funzione.
Tale effetto non rientra tra le funzioni cosmetiche, infatti i cosmetici non dovrebbero arrivare alla via ematica (alcune sostanze, quali gli oli essenziali, però passano eccome)
Ed ecco che parleremo di permeabilità cutanea.
Inoltre è da sottolineare come il primo articolo di Legge sui cosmetici annulli qualsiasi attività terapeutica ai “belletti”
PERMEABILTA' CUTANEA
Oggi però va sfatato il mito secondo cui un cosmetico applicato sulla pelle venga sempre assorbito.
Vedremo che non è tanto facile far penetrare delle sostanze cosmetiche, ciò lo si deduce dal fatto che la pelle è sì permeabile, ma solo ad alcune sostanze con determinate proprietà chimiche e strutturali. Infatti le cellule epidermiche svolgono funzioni di secrezione e di protezione, ma non di assorbimento. Inoltre tanto più lo strato corneo è spesso, maggiori sono le difficoltà di passaggio. Ne deriva quindi che la penetrazione cutanea avviene unicamente per diffusione passiva, cioè molto lentamente e solo una piccola parte delle sostanze depositate sullo strato corneo riesce a penetrare nella cute vitale.
Va aggiunto che c'è il rischio di attivare la reazione immunitaria a carico delle cellule di Langerhans che , catturata la sostanza, ritenendola dannosa per la pelle, scatenano fenomeni cutanei noti con il nome di reazione allergica.
A questo riguardo c'è da dire che molto oculato dovrebbe essere l'intervento effettuato con sostanze estranee alla pelle.
Vale comunque la pena di ricordare che la pelle non si lascia attraversare così facilmente , ecco perchè parleremo di permeabilità selettiva. La diffusione di principi attivi può seguire dunque diversi percorsi:
  • LA VIA INTRACELLULARE, ovvero l'attraversamento del corpo delle cellule negli strati cellulari
  • LA VIA INTERCELLULARE cioè il passaggio seguendo gli spazi tra cellula e cellula
  • GLI SHUNT (percorsi preferenziali) EPIDERMICI: follicoli piliferi, sudoriferi e pilo-sebacei.
PERMEABILITA SELETTIVA
La cute, come si è detto, è deputata a proteggere l'organismo dalla penetrazione di sostanze esterne. Questa funzione barriera viene svolta dallo strato corneo. Tale barriera non è totale ma selettiva. In effetti alcune sostanze possono oltrepassare la barriera, ma sono condizionate dalla composizione dello strato corneo.
E' dimostrato infatti che la rimozione delle cellule morte e il favorire l'idratazione dello strato corneo aumenta notevolmente la permeabilità cutanea.
Tuttavia lo strato corneo è formato da una parte proteica (cheratina), che è permeabile alle sostanze solubili in acqua, e da una parte lipidica che lascia passare le sostanze solubili nei grassi. Analizziamo dunque come si comporta la pelle nei confronti di alcune sostanze:
ACQUA
la sostanza lipidica intercorneocitaria blocca la diffusione dell'acqua, che imbibirà unicamente lo strato corneo. Ecco perchè diremo che la pelle è impermeabile all'acqua.
SOLVENTI
Etere, cloroformio, alcool, acetone, hanno un'elevata capacità di penetrazione. Tuttavia la loro volatilità ne limita i danni.
GRASSI ED OLI
Gli oli minerali come vaselina e la paraffina non hanno alcun potere di penetrazione. Gli oli animali e vegetali invece possono penetrare più facilmente negli spazi intercorneocitari svolgendo anche azione restitutiva.
SALI
Non passano oltre la barriera cornea dove svolgono azione cheratoplastica e levigante. Un esempio ci è dato dai silicati di alluminio (caolino, bentonite), conosciuti come argille

TENSIOATTIVI ED EMULSIONANTI
Non passano oltre la barriera cornea ma la indeboliscono semplificando il passaggio ad altre sostanze.

OLI ESSENZIALI
Sono molto penetranti, riescono ad arrivare infatti al circolo ematico. Utilizzati puri o ad alte concentrazioni possono provocare irritazioni o allergie.


BIOPOLIMERI (LISATI PROTEICI – PEPTIDI)
Collagene, elastina, acido ialuronico, chitosani, per il loro elevato peso molecolare, non superano lo strato corneo, svolgendo azione idratante e filmogena.

NANOSFERE
Di grandezza submicroscopica (80 nm) si ottengono dalla polimerizzazione (unione di un grande numero di piccole molecole che danno luogo a molecole più grosse) di un lattice inerte che ingloba il principio attivo per cederlo lentamente alla cute. Le nanosfere aggiunte in un gel, a seconda del dosaggio, rendono il gel da trasparente ad opalescente fino a renderlo opaco, trasformandoloin una “crema gel”.
COLLASFERE
Si ottengono dall'unione di collagene con glicosaminoglicani biocompatibili con i tessuti. Cedono lentamente i principi attivi. Non sono attaccabili dagli enzimi dell'epidermide.
MICROSFERE O MICROCAPSULE
Più grandi rispetto ai liposomi, sono visibili ad occhio nudo.
Sono ottenute impiegando cellulosa, collagene ecc. e possono contenere sostanze liposolubili. Se colorate possono essere ben individuate nelle emulsioni e nei gel a cui danno un aspetto caratteristico.
Il loro vantaggio è quello di proteggere una sostanza labile (es. vitamine) fin quando il cosmetico non viene applicato.
LIPOSOMI
Interessante e ancor pieno di prospettive si è dimostrato l'utilizzo dei liposomi in dermocosmesi quali vettori di sostanze funzionali e come agenti protettivi e idratanti. I liposomi sono strutture vescicolari microscopiche costituite da fosfolipidi, o meglio ottenute mediante dispersione in mezzo acquoso di sostanze lipofile rappresentate per la maggior parte da determinati fosfolipidi (sono tra gli elementi strutturali delle membrane cellulari) all'interno delle quali si dispongono in doppi strati intervallati da spazi acquosi.
Il significato etimologico del termine liposoma è 'corpo grasso'. In conseguenza della loro struttura vescicolare e della loro composizione i liposomi possiedono alcune proprietà delle membrane naturali quali ad esempio la permeabilità a ioni e a soluti. Tutto ciò permette loro di avere una elevata affinità con le suddette membrane e di conseguenza essere utilizzati nei cosmetici come eccipienti .
I liposomi quindi non sono un ' invenzione tecnica, bensì un'imitazione di sostanze presenti sia nelle membrane cellulari sia nell'epidermide, dove, avvolti in particolari vescicole, vengono espulsi dalle cellule granulose nella zona cosidetta lucida e distrutti enzimaticamente con la formazione di sostanze quali i ceramidi, il colesterolo e vari acidi grassi responsabili di svolgere un'azione di barriera e di cementazione tra cellule epidermiche.
Pertanto, I liposomi dipinti dai pubblicitari come piccole astronavi in grado di superare ogni ostacolo e insinuarsi nel derma profondo, ristrutturandolo, rigenerandolo e apportando sostanze benefiche, sono una rappresentazione che non risponde alla realtà. Risultano però efficaci come sostanze “restitutive”. I liposomi studiati, oltre che per scopi cosmetologici anche ( e con un certo successo) in farmacologia, possono essere classificati in base alla loro struttura in semplici e complessi.
I primi contengono acqua e sostanze idrosolubili in essa disciolte, i secondi contengono sostanze capaci di legarsi con i fosfolipidi presenti nelle vescicole per essere successivamente rilasciati.
I liposomi possono svolgere varie azioni eutrofiche. Ardita ma sperimentabile è la seguente: poiché sappiamo che l'invecchiamento cutaneo è causato , tra l'altro, dalla disidratazione, per evitarla possiamo intervenire utilizzando liposomi come trasportatori in acqua grazie alla loro capacità di veicolare acqua esogena. I Liposomi, infatti, vengono comunemente definiti dei "carrier” (trasportatori).
Se poi al momento della dispersione in acqua dei fosfolipidi viene disciolto un principio attivo , esso rimarrà inglobato nei liposomi ed essi diventeranno trasportatori delle molecole disciolte nell'acqua da essi intrappolata.
La loro capacità di trasportar acqua è rivoluzionaria rispetto ai tradizionali sistemi cosmetologici che ostacolano la TEWL ( perdita d'acqua transepidermica) con l loro potere occlusivo.
Quanto ai liposomi complessi, quelli che veicolano anche principi attivi, possono essere utilizzati in svariati inestetismi; basti citare i liposomi contenenti estratti di mirtillo, di ginseng, ecc.
Ai liposomi è poi attribuita la capacità di ripristinare la cementazione dello strato corneo qualora si verificasse una drastica detersione.
Infatti alcuni liposomi oltre che da fosfolipidi sono costituiti da sfingomielina, ceramidi colesterolo e acidi grassi, sostanze fondamentali per ripristinare le condizioni fisiologice dello strato corneo.
FITOSOMI: ESTRATTI A LUNGA DURATA
Sulla scia dell'invenzione di queste molecole si è giunti poi alla preparazione dei fitosomi, complessi liposomiali particolari, utilizzati perchè maggiormente disponibili a cedere sostanze vegetali.
Il loro elemento di base è la lecitina di soia che, legandosi alla sostanza vegetale, dà luogo a una struttura biologicamente funzionale.
In pratica la sostanza funzionale vegetale complessata con la lecitina è in grado di diffondersi meglio nell'epidermide, su cui agisce progressivamente prolungando la propria efficacia nel tempo.
Sono già stati realizzati vari fitosomi tra cui:

Fitosoma Escina, derivato dall' ippocastano, per prodotti anticellulite.
Fitosoma glicirretco, derivto dalla liquirizia, per peli delicate e arrossabili
Fitosoma centella, per prodotti anticellulite, rassodanti

Fitosoma ginseng, per prodotti rassodanti e antirughe.
Fitosoma silimarina, ricavato dal cardo mariano, per pelli impure e per pelli rilassate (i flavonoididella silimarina hanno infatti un forte effetto antiradicalico e dermopurificante.
Fitosoma gingko biloba, per prodotti anticellulite e antismagliature
Fitosoma visnadina ricavato dall'Ammi visnaga, efficace come anticellulite e rassodante
Fitosoma uva, che sfrutta la presenza nei vinaccioli di sostanze dette oligomeri procianolidolici dotate di forte attività antiradicalica e antinvecchiamento.

Sicuramente i fitosomi costituiscono oggigiorno la punta avanzata della fitocosmesi funzionale e la differenza di efficacia tra i fitosomi e i semplici estratti vegetali è notevole.
Concludendo i vantaggi dati dall'uso dei liposomi sono:
  • Facilità di superamento della barriera cornea (allorchè sia necessario) delle sostanze funzionali presenti all'interno del liposoma stesso.
  • Biodegradabilità, il che significa non lasciare traccia sulla cute.
  • Atossicità e quindi assenza di complicazioni irritative.
Sono da sottolineare, però, le perplessità che alcuni studiosi nutrono per quanto riguarda la loro stabilità nei prodotti emulsionati per la presenza di tensioattivi che potrebbero alterarne la struttura.

PATCHES (CEROTTI)
Tra e novità cosmetologiche più interessanti troviamo i cerotti. Essi sono sistemi progettati per rilasciare i principi attivi e per farli penetrare più velocemente e più a lungo rispetto alle tradizionali forme cosmetiche.
Una formula tradizionale, quale potrebbe essere una crema, viene applicata sulla pelle al fine di far assorbire le sostanze funzionali che contiene; il fattore limitante è dovuto alle caratteristichefisiologiche cutanee.
Nei patches i principi attivi sono dosati in modo tale da permettere un passaggio ordinato e continuo. Infatti con la crema si ha un picco iniziale di assorbimento che decade velocemente, costringendo l'utilizzatore a ripetute applicazioni nell'arco della giornata. L'uso dei cerotti transdermici assicura la presenza costante del principio attivo. Il primo settore a sfruttare queste rivoluzionarie performance è stato quello farmaceutico. Sono numerose ed importanti le applicazioni : dai cerotti per la cura dei disagi da menopausa a quelli contro il mal d'auto, o smettere di fumare.
Nel settore cosmetico, l'utilizzo di queste nuove tecnologie di somministrazione altamente innovativa, oltre a garantire stabilità a principi attivi delicati, ridà vigore a tante idee formulative.

Ecco quindi i punti di forza:
  • Semplicità d'impiego
  • Utilizzo per “pigri”
  • Ridotte quantità d'ingredienti: l'applicazione può raggiungere risultati con quantità di sostanze funzionali proporzionalmente ridotte rispetto alle creme, specie fidando nella durata dell'effetto.
  • Sicurezza : possibili effetti irritativi cessano immediatamente con la rimozione del cerotto.
  • Efficacia: mantenimento del livello utile delle sostanze funzionali.


Tipologie dei cerotti:
antimacchie, antiseborroici, antismagliature, anticellulite, cotorno occhi, antirughe, trattamenti professionali, maschere pronte.
Dal punto di vista tecnologico sono state sviluppate varie tipologie di cerotti tra cui i cosidetti sistemi a “reservoir” e quelli a “matrice polimerica”, dove, i principi attivi sono concentrati o in una sorta di serbatoio (reservoir) oppure dispersi direttamente in un supporto (matrice) che ne controlla il rilascio e che può essere dotato di proprietà adesive in modo da garantire il rilascio delle sostanze funzionali per tutto il periodo di applicazione.
ATTIVATORI D'ASSORBIMENTO
Queste sostanze di recente introduzione nel settore cosmetico hanno la caratteristica di facilitare la penetrazione di alcune sostanze funzionali quali l'escina e la caffeina. Tra gli attivatori più afficaci troviamo il limonene, derivato naturale ricavato dalle bucce degli agrumi, che agisce a livello dei lipidi presenti negli spazi intercellulari dello strato corneo.
CONCLUSIONI
Possiamo ora sintetizzare le conoscenze di base riguardanti la permeabilità cutanea:
_ La penetrazione cutanea è un processo esclusivamente di diffusione passiva

_ La barriera principale è costituita dallo strato corneo.

_La penetrazione è condizionata dalla composizione dello starto corneo: la rimozione delle “cellle morte” e il favorire l'idratazione aumenta notevolmente la permeabilità cutanea.

_ Le molecole più adatte alla penetrazione sono quelle piccole e preferibilmente lipofile.

_I carrier cosmetici rappresentano un primo passo verso il superamento della barriera cutanea.

_ Qualora le sostanze applicate riuscissero a passare la barriera cornea o si imbattono nell'attività enzimatica che le può modificare o distruggere, o possono essere assorbite dalla rete sanguigna e lifatica.


Fonte: Tratto dal libro "Cosmetologia" di Umberto Borellini _ edizione 2010


Link consigliato:  http://www.nononsensecosmethic.org/che-cosmetici-penetrano-la-pelle/

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